4° EVENT: Moon Landing

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    Una notte di luna piena con il satellite che illumina le isole indipendentemente dalla fazione di chi le governi e del luogo in cui si trovino: nei Mari Iniziali, nella Rotta Maggiore o nel Nuovo Mondo, tutti vengono sfiorati dalla sua invisibile carezza.

    Una luna priva di padrone, priva di alleati, una luna che sorride o schernisce Marine come Kaito Sato o Loki Primus, pirati come Gray Midnight ed alti Rivoluzionari come il comandante dell'armata Est Viego III.
    Oltre a loro anche altri malviventi noti e uomini del governo vengono colpiti dai raggi lunari, ignari, e tutti loro, nonostante apparentemente addormentati come ogni notte prima di quella, stavano per essere trasportati in un mondo differente, in un luogo misterioso ed ancestrale che presto avrebbero scoperto...

    Tutti loro avrebbero infatti, durante il sonno, osservato su un infinito sfondo bianco un bambino di otto anni circa accompagnato da un piccolo gattino bianco che gli avrebbe sorriso e presi per mano li avrebbe fatti salire su una gigantesca scala dorata, spuntata da chissà dove, rimanendo in silenzio.
    Consci del fatto che di un sogno si trattasse, i quattro non avrebbero mosso nessuna critica o opposizione ed avrebbero camminato, camminato, camminato...

    Xu6qscy



    ___________



    Dopo minuti, ore o interminabili mesi di cammino, tutti loro si sarebbero ritrovati dinanzi ad una porta che riportava misteriose incisioni... su quest'ultima erano infatti disegnati:

    Un gigantesco sole di colore nero ed una altrettanto grande luna di colore rosso, poco più sotto spuntava invece una sfera più piccola che avrebbero identificato come la terra a causa del suo colore bluastro...

    Sul sole vi era un'incisione ma era stata cancellata ed erano visibili solamente segni bianchi, mentre sulla luna vi erano disegnati due piccoli omini: un bambino dal sorriso a trentadue denti che tendeva una mano ad un uomo dalle ali nere e con una fiamma dietro alla propria schiena che lo guardava con aria arcigna.

    Sulla terra, invece, vi erano delle altre raffigurazioni: una figura maschile adulta ed armata di una lancia, un uomo con una pinna sulla schiena, una creatura dalle dimensioni gigantesche, una figura ancor più grande ma dotata di artigli e corna e di colore blu, un omino alto come un piede umano, un uomo con delle corna, un individuo con orecchie e fisionomia animalesca e quello che sembrava un uomo metallico.

    Ciò che spiccava era che sopra alla superficie della terra, nel cielo, fosse raffigurato un uomo alato e soprattutto che al centro di quest'ultima, nel suo interno, vi fosse disegnato uno strano essere dalla fisionomia mostruosa del quale nemmeno il più dotto dei presenti avrebbe potuto riconoscere l'identità...

    Il bambino si sarebbe girato verso di loro ed avrebbe nuovamente sorriso osservando ognuno di loro negli occhi.

    Aprila.

    Era gentile ma inquietante, eppure...


    CITAZIONE
    Bene, ci siamo.

    Primo post di introduzione dell'event: potrete descrivere il sogno e la visione della porta cercando di trarre indizi o conclusioni ed infine chiudere il vostro post con l'apertura della porta.

    Ovviamente anche se tutti state avendo la stessa visione, in questo momento potete vedere solamente il bambino e non gli altri presenti.

    I turni di post saranno, salvo nuove comunicazioni: Toll, Polv, Rhaegar e Vael.

    Tempo massimo di risposta: 48 ore non contando però il sabato e la domenica (chiunque può postare anche in quei giorni ma il timer di risposta per l'utente successivo partirà alle ore 7:00 del lunedì) .
    Dopo 48 ore verrà perso il proprio turno ed il giro andrà avanti, al secondo ammonimento si perderà il diritto di ricevere il premio dell'event che intanto comunico: ognuno di voi riceverà un frutto del diavolo di tipo inventato per il quale si prega chi non ne ha già creato uno selezionato di crearlo oppure di comunicare a me di volermi lasciare libertà, in quel caso sarò io a crearlo per voi.

    Notifico anche che io stesso riceverò il premio in quanto moderatore dell'event e che se una mia risposta dovesse ritardare per più di 48 ore verrò ammonito a mia volta ed al secondo ammonimento perderò diritto al premio.

    Inoltre uno di voi quattro potrà vincere un premio di coerenza che porterà colui che meglio interpreterà il personaggio a vincere un ulteriore premio, ovviamente questo non significa che chi "perderà" non sia bravo ma semplicemente che colui che ha vinto è stato più coerente con la situazione.

    Spero che voi tutti vi divertiate!

    Rhaegar Fourth Toll Vael17 Polv
     
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    Kaito ha avuto una giornata tranquilla. Come ogni giorno, ha passato la maggior parte del suo tempo al presidio, cercando informazioni ed allenandosi con Hina. Dopotutto, deve imparare a combattere indossando i nuovi parabraccia, ed è meglio imparare in fretta. Purtroppo la sua mente continua ad andare al cielo e alle stelle. Quale segreto celano? Solo il tempo potrà rispondere, visto che al momento Kaito non ha ricevuto altri indizi da nessuno.
    Dovrebbe andare a confrontarsi con Liam Aegis, ma non ha ancora avuto modo di incontrarlo per cercare di capire se ha più informazioni del povero sergente.
    La notte arriva in fretta, e Kaito non vede l'ora di togliersi la divisa. Il caldo e gli allenamenti l'hanno resa sicuramente poco vivibile.
    Giunto nei suoi alloggi, si lava appena può e indossa il suo "Outfit" per la notte. Una maglietta bianca e un paio di pantaloni corti neri. Assolutamente un passo indietro dall'eleganza della divisa della marina, ma un grande passo avanti per la comodità.
    Si siede sul letto e si guarda attorno.
    Appesa nell'armadio aperto c'è una divisa pulita, pronta per il giorno dopo. Accuratamente posate sul tavolo ci sono invece le sue due spade, pronte ad ogni evenienza, e accanto ad esse i parabraccia che Hina ha costruito per lui. Sembra tutto in ordine.
    Si sdraia e guarda il soffitto per qualche minuto, fino ad addormentarsi senza nemmeno rendersene conto.
    Quando apre gli occhi non è nella sua stanza. C'è solo bianco, ovunque si giri quel colore domina la scena. Dopo pochi istanti nell'infinito candore compare un bambino, anch'esso dai toni di pelle e capelli chiari, accompagnato da un canuto felino. Kaito si accorge di non essere più in pigiama quando il bambino prende la sua mano ed abbassa lo sguardo sul proprio braccio. Indossa una camicia blu scura e dei pantaloni del medesimo colore. Non ricorda di essersi cambiato.
    Dev'essere un sogno.
    Pensa tra se e se.
    Fanno pochi passi e davanti a loro compare una scala dorata, che si estende fino a chi sa dove, verso il cielo.
    Ho passato troppo tempo a pensare alle stelle?
    Kaito si rivolge al giovane accompagnatore, senza ricevere risposta.
    Calcolando quanto i suoi pensieri siano stati rivolti al cielo, non è poi così strano che anche i suoi sogni lo portino in quella direzione, no? Chi sa. L'aria di questo sogno, o visione, è strana. Tutto è estremamente tranquillo e silenzioso, e questo di solito avrebbe messo Kaito in stato di agitazione. Adesso invece segue tranquillo il bambino, senza parlare proprio come lui, ed in silenzio si gode la camminata lungo gli scalini. Non si stanca, ed il tempo che passa sembra quasi irrilevante. Non saprebbe dire da quanto camminano, e nemmeno quanto ancora dovranno farlo. Ma va bene così.
    Alla fine si fermano, e di fronte a loro c'è una porta, che chi sa da dove può essere arrivata. Osservandola, il sergente vede delle incisioni. La sfera che rappresenta il sole non ha delle linee ben definite, e quindi è impossibile capire cosa rappresenti.
    La luna invece ha due figure umanoidi incise sopra, un bambino ed un uomo alato. Che siano gli abitanti della luna? Kaito ha solo sentito leggende a tal proposito, e ancora crede che siano solo racconti senza fondamento.
    sulla terra invece riconosce la rappresentazione delle varie razze che camminano sul pianeta. Umani, giganti, uomini pesce, e anche nani, visoni ed oni. Sono rappresentati persino i Cyborg.
    Ciò che davvero dà da pensare al ragazzo sono la figura umanoide che vola nel cielo ed il mostro che abita il centro della terra. Altri segreti, persino nei suoi sogni. Non si può andare avanti così, adesso bisogna iniziare a trovare le risposte.
    Come se gli avesse letto nel pensiero, il bambino dice a Kaito di aprire la porta. Lo sente parlare per la prima volta, e la voce gli dà un brivido lungo la schiena. È piuttosto inquietante. Cionnondimeno il marine si avvicina alla porta e vi poggia le mani, spingendo per aprirla e svelarne l'arcano segreto.
     
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    EVENTO - MOON LANDING


    Narrato - Parlato - Pensato - Bambino



    Ma quando si decideranno a darmi una sistemazione migliore...
    Il nostro Loki era intento a rifarsi le coperte, e si, perchè nonostante fossero ormai due mesi che il Marine si trovasse in stallo sull'isola di Dawn, il suo giaciglio, era ancora una paio di materassi uniti insieme, e buttati in un angolo del corridoio della caserma della polizia di Goa.
    Non per fare abuso di potere, ma sono pur sempre un Sergente!
    Ebbene sì il nostro Primus continuava a far carriera, a seguito della sua missione sotto copertura in Foosha, era stato nominato Sergente, con anche un encomio e conseguente stelletta da appendere alla giacca della sua divisa. Anche se a dirla tutta in quei giorni che erano passati, il nostro Loki non aveva avuto giornate così emozionanti, ma c'erano delle novità, prima su tutte, una nuova tecnica che stava pian piano cercando di masterare e che bene si allegava al suo stile di combattimento, infatti il mezzo gigante era stato preso personalmente sotto l'ala protettiva del Capitano Cork, che aveva deciso di dedicargli un allenamento personalizzato insegnandogli il suo Seishin Tekken, che a detta del capitano Cork era stata inventata da lui, nulla che lasciava presagire il contrario. Fatto sta che per Loki si era rivelata una nuova arma da poter sfruttare in combattimento. Sfortunatamente però i nuovi allenamenti avevano messo sotto pesante stress i suoi amati guanti regalatigli dal nonno Stu poco prima di partire e arruolarsi, ovviamente il mezzo gigante non si aspettava di tenerli per sempre, erano pur sempre dei guanti di discreta fattura, nulla che potesse durare troppo nel tempo, anche considerando la pesantezza degli allenamenti e i combattimenti che il mezzo gigante aveva affrontato da quando aeveva messo a Goa. Così il buon Loki, in quelle poche ore di tempo libero che aveva dopo la fine degli allenamenti, lo aveva passato nel negozio di armi, poco vicino alla caserma di Goa, e lì era stato abbagliato da questo tipo di guanti da combattimento chiamati Mavericks dal venditore, che aveva cercato di vendergli quei guanti come se fossero un miracolo fabbricato da qualche Dio, e la cosa divertente e che il Sergente ci era cascato in pieno sborsando la bellezza di 85 mila berry. Beh di sicuro un grande sasso lanciato nel fondo personale, che già di per se languiva, del mezzo gigante, ma nonostante l'acquisto gli avesse letteralmente tagliato a metà i fondi, il mezzo gigante, cercava con uno strano meccanismo psicologico di convincersi che era stato un affarone, contento lui, contento tutti.
    Così ora il mezzogigante si ritrovava nel suo materasso, pronto a prendere sonno e cadere vittima della notte, e non ci mise molto, forse per la stanchezza accumulata, o forse perchè ci sentiamo tutti più sicuri nei nostri sogni, il buon Loki prese sonno dopo pochi minuti in cui la sua faccia aveva toccato il cuscino, mentre dei dolci raggi lunari attraversavano la finestra sotto la quale era piazzato il giaciglio.
    Eh? Dove mi trovo?
    La vista di Loki si stagliava su una distesa bianca, il mezzogigante era entrato nel mondo dei sogni, lo capiva, ma quel sogno gli pareva cosi vero, ma per qualche strana ragione, non riusciva a dare voce ai suoi pensieri. Nel bel mezzo di questa distesa bianca, un bambino, che avrà avuto all'incirca 7/8 anni, che aveva come compagno un gattino anche esso bianco, si avvicinava al Sergente, che era ancora fermo immboile. Il bambino raggiunse Loki, e dolcemente gli prese la grossa mano, facendo segno di seguirlo. Ovviamente Loki non poteva fare altro che accettare, ed i due iniziarono a camminare, mentre ancora il bambino gli stringeva la mano. Una camminata di minuti, forse ore, forse anni, il passare del tempo in quel sogno era impossibile da determinare, e così i due camminarono camminarono e camminarono, fino a che, finalmente i due arrivarono sotto ad una grossa porta. La porta aveva delle incisioni visibili ma misteriose, in ordine c'erano : Un gigantesco sole di colore nero, ed una altrettanto grande luna di colore rosso, mentre poco più sotto, c'era un'altra sfera leggermente più piccola, di colore bluastro, Loki fece un collegamento, dandogli il significato che quella fosse la terra. Ma non era finito qui, perchè su ognuno dei "Simboli" c'erano ancora altre raffigurazioni. Sul sole vi era un'incisione ma probabilmente era stata cancellata ed erano visibili solamente segni bianchi. Sulla luna invece, vi erano disegnati due piccoli esseri, il primo aveva l'aria di essere un bambino, che aveva un dettagliato sorriso a trentadue denti che tendeva una mano ad un uomo dalle ali nere e con una fiamma dietro alla schiena. Sulla terra, invece, vi erano delle altre raffigurazioni, decisamente più riconoscibili agli occhi di Loki. La prima era una figura maschile adulta ed armata di una lancia, a seguire un uomo con una pinna sulla schiena, probabilmente un uomo pesce, di cui però il mezzogigante aveva solo sentito parlare, e mai aveva avuto modo di incontrarne una, poi c'era una creatura dalle dimensioni gigantesche, Loki avrebbe scommesso che in qualche modo quella figura, era lui, insomma almeno date dalle dimensioni ovviamente. Subito dopo una figura ancor più grande ma dotata di artigli e corna e di colore blu, un omino alto come un piede umano, un uomo con delle corna, un individuo con orecchie e fisionomia animalesca, che raffiguravano i Mink, anche qui, Loki poteva parlarne solo in maniera aneddotica dato che non ne aveva mai incontrato uno. Ed infine quello che sembrava un uomo fatto di metallo. Ma la raffigurazione più prominente, e che dava un pò di inquietudine a Loki era disegnata sopra alla superficie della terra, nel cielo, fosse raffigurato un uomo alato e soprattutto che al centro di quest'ultima, nel suo interno, vi fosse disegnato uno strano essere dalla fisionomia mostruosa ovviamente qui il mezzogigante non aveva la minima idea di cosa potesse rappresentare, ma era proprio quella figura ad inquietarlo. Dopo qualche minuto o forse più, in cui il Marine aveva osservato le rappresentazioni. Il bambino verso Loki.
    Aprila.
    Il mezzogigante stette lì ad osservare ancora un pò la porta, sarebbe riuscito ad aprirla? Beh perchè no, in fondo era solo un sogno, non avrebbe avuto senso non poter continuare.
    Così Loki lasciò la mano del bambino, poggiando poi entrambi i palmi sulla porta, e iniziando a spingere, cosa avrebbe trovato dall'altro lato?



    Ho approfittato di questo post per acquistare i guanti che ho proposto
    Questi:
    Nome : Mavericks
    Descrizione:
    CITAZIONE
    5d1e9408374b75c5a4c8f50b3cfe859f

    I Mavericks sono guanti in pelle rinforzati, rispetto ai precedenti guanti usati da Loki, questi sono leggermente diversi, infatti oltre alla base che da la forma del guanto di pelle nera, ci sono altri lembi di pelle avvolti ed incollati su se stessi. Ciò rende i Mavericks più spessi e resistenti, inoltre, le borchie rinforzate questa volta sono posizionate in diversi punti lungo tutta la superfice dei guanti, in questo modo i danni saranno massimizzati anche se il colpo non è preciso al 100%.
    Bonus statistico +15 Forza
    Energia: Verde
    Costo: 85.000 Berry


    Alla fine dell'evento aggiornerò la scheda!
     
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    Viego
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    Un nuovo giorno sottocopertura nelle file anarchiche, che stranamente hanno dato a Viego una alquanto degna visibilità, gli uomini affascinati da un tetro combattente come lui, la volontá di emergere di molti, alcuni perfino che si vogliono accaparrare le missioni al fianco del tetro comandante della rivoluzione, ora vice comandante degli anarchici
    [Stonf]
    Unico rumore, che sancisce la fine della giornata, al suo fianco gli uomini e le donne che lo hanno accompagnato sempre, eppure a differenza loro gli orari sono diversi e Viego la sa bene.
    Gli occhi vanno quasi a chiudersi all istante, l aria muta e come ogni notte perfino una figura di spicco come il comandante, abbassa le difese, ormai in balia di un destino che [Fwooooo!] sottoforma di vento muta la realtá è la situazione in cui l ombroso re si è assopito.

    [Tap-Tap-Tap] Un suono di passi ridesta Viego, occhi che si aprono, colore nocciola, eccolo sollevare la schiena e seduto osserva intorno a sé la zona

    Non è la sua stanza, anzi, non è neanche il suo letto, ma una zona asettica, quasi sembra la hall di un ospedale, ma infinita, priva di attrazioni o qualcosa che possa staccarne quell' interminabile bianco, che quasi ne ferisce le retine.

    Un sogno, particolare...

    La voce in quel luogo si perde, è un sogno e di per certo non è inquietato, cosa può mai fare un sogno se non accompagnare l onirico viaggiatore nella nuova realtá, qualcosa che viene interrotto da nuovamente un rumore familiare, passi..

    [Tap-Tap-Tap]

    Cala una sorta di gelo, le membra abituate all agghiacciante presenza delle ombre, ora non percepiscono intorno a sé alcuna fonte nera, alcuna traccia d umanità, qualcosa che nei sogni va comunque a presentarsi e per la prima volta, eccolo ruotare sul proprio asse e arretrare, quando un bambino gli appare frontalmente

    Ehi..

    Non usa l haki, perchè mai dovrebbe guardarsi le spalle, mentre lento si alza e perfino il corpo sembra più leggero, con la figura angelica che in mano tiene un gatto, bianco, candido e che non sembra inquietato dal comandante

    Non fa una piega, l occhio cade alle spalle del ragazzo, non c e ombra che possa notare, magari coperta dal ragazzino, che gli tende la mano, sembra cercare contatto con lui e non sará certo un bambino ad allarmarlo, rispettando il suo gesto e [Grab!] afferrarlo senza dare forza alla presa.

    I passi del bambino sembrano ora mutarsi, così come i suoi, il gatto che non cambia la sua posizione, quasi a difesa del ragazzo o ad esserne parte integrante, mentre pian piano il tempo passa, ma quantificare il camminare ed il tempo passato, sembra impossibile, mentre una scala viene ora attraversata durante quel periodo, qualcosa di strano, ma non quanto ciò che accadrebbe poco dopo.

    D improvviso, quel bianco diviene lo sfondo di una porta, incisioni arricchiscono la stessa e gli occhi di Viego sembrano cercare nelle iscrizioni e figure un significato, da [Archeologo] qual è, interessato ad una storia pregressa a lui, magari anche alla civiltá in cui vive ora.

    ....

    Silente, mentre lo sguardo attento analizza il resto delle incisioni, un gigantesco sole di colore nero ed una altrettanto grande luna di colore rosso, poco più sotto spuntava una sfera più piccola.

    Non è sole, ne una luna, più piccola e decisamente meno perfetta dal suo punto di vista, qualcosa che riguarda

    ..la terra..

    E si, una stanza antisettica, una cornice di una porta, un incisione che preannuncia il cambio di "mondo" la divisione da quello onirico a quello "reale"?

    Nota come sul sole vi sia un'incisione, cancellata ed al loro posto segni bianchi, forse un modo per "eliminare" i segni precedenti, un lascito, un addio a qualcosa non più gradito, mentre sulla luna vi erano disegnati due piccoli omini: un bambino dal sorriso a trentadue denti che tendeva una mano ad un uomo dalle ali nere e con una fiamma dietro alla propria schiena che lo guardava con aria arcigna.

    Quello sei tu?..

    Indica il ragazzino, potrebbe esserci una somiglianza, mentre l altra figura chi è? perchè è così nervosa, arcigna e in totale opposizione con la felicità e spensieratezza dell angelico pargolo.

    Sulla terra, invece, vi erano delle altre raffigurazioni: una figura maschile adulta ed armata di una lancia, un uomo con una pinna sulla schiena, una creatura dalle dimensioni gigantesche, una figura ancor più grande ma dotata di artigli e corna e di colore blu, un omino alto come un piede umano, un uomo con delle corna, un individuo con orecchie e fisionomia animalesca e quello che sembrava un uomo metallico.

    Facile il ragionamento, ne ha 3 in gruppo, i suoi nel sogno non ci sono, ma non ne parla, ha compreso come siano raffigurate le razze della rotta, del mondo, del suo universo.

    Allo sguardo spiccava che sopra alla superficie della terra, nel cielo, fosse raffigurato un uomo alato e soprattutto che al centro di quest'ultima, nel suo interno, vi fosse disegnato uno strano essere dalla fisionomia mostruosa, che passerebbe per anonima agli occhi dello studioso rivoluzionario, ma di cui Viego proverebbe a tenere memoria.

    Si giunge infine al traguardo e sarebbe il bambino ad esortarlo a proseguire, con un tono misto all'inquietante e al serafico

    Non si fa domande, ma prosegue, pronto a varcare la porta che si staglia dinanzi a se
     
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    Il giovane Gray è ormai da qualche giorno nella famigerata Rotta Maggiore insieme al suo primo e finora unico compagno d'avventura Nero. Ebbene, per quanto di avventura finora non ne abbiano vista molta, sono sbarcati in quel di Cactus Island, sfruttando il tempo per curiosare sull'isola e soprattutto bighellonare tra bische e locali piuttosto malfamati. Già poiché forse l'unica cosa che il giovane capitano ama più dell' avventura è l'azzardo. Un'accoppiata decisamente esplosiva.
    Ad ogni modo, ormai la serata è bella che finita e la notte è calata sulla cittadina di Whiskey. I due bucanieri stanchi, ubriachi e più poveri di prima sono profondamente addormentati nella loro piccola stanzetta. Il cielo terso permette di scorgere il candido satellite che splende nell' empireo.
    <ronf... Ronf...>
    Il buio alcolico in cui è sprofondato il giovane Gray si trasforma istantaneamente e misteriosamente in un bianco folgorante. Nel mezzo una figura fanciullesca che lo guarda sorridente.
    < Uhm? Cos...Chi sei? >
    In risposta gli tende una mano accompagnandolo su una scala dorata comparsa magicamente.
    < Ehm...Io, sicuro? E poi dove stiamo... Bah, che importa, andiamo...>
    Anche nel sogno la sua indole curiosa lo spinge ad andare verso il mistero con quel giovane sconosciuto. Tra l'altro più lo osserva e più gli ricorda qualcosa. Mentre avanzano e il tempo passa, lui scava nella memoria per cercare di ricordare, senza tuttavia riuscirci.
    Infine giungono innanzi ad un portone con delle iscrizioni misteriose.
    < Cosa sono? >
    Domanda incuriosito avvicinandosi per osservare meglio. Vi sono dei segni e delle figure riportate rispettivamente su dei cerchi. Sembrano luna, sole e terra, almeno ad una prima vista. E su ognuna delle figure che rappresentano qualcosa o meglio qualcuno.
    < Molto interessante...>
    Sembrano le razze che popolano i mari. Vede gli umani, poi forse gli uomini pesce? Ma certo e questi sono i visoni come Nero.
    La sua attenzione viene attirata da quella che pare la luna. Ci sono due figure e una assomiglia al ragazzino. Otto anni, capelli chiari...
    < Ma certo!! >
    Esclama allargando un sorrisone sul viso.
    < Adesso mi ricordo... Varul... io ho già incontrato uno di loro o... di voi...>
    Aggiunge con l'adrenalina che aumenta mentre il suo cervello da le giuste connessioni.
    < Lo conosci anche tu? Si chiama Varul e l'ho incontrato al Promontorio...>
    Continua ricevendo in risposta un invito a proseguire oltre la porta. Qualsiasi mistero si celi la sua innata curiosità lo spinge ad andare.
    Senza esitazione il giovane pirata annuisce e spinge la porta deciso a varcarla...
     
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    Dinanzi a tutti loro, misteriosamente, si aprì una stanza che non avevano mai visto e che soprattutto non potevano sapere cosa fosse: centinaia di candelabri erano presenti sulle mura in marmo, una pavimentazione blu come il mare spiccava sotto ai loro piedi ed esattamente 5 poltrone erano sistemate al centro della sala, erano rosse e dai finimenti pregiati.

    Finalmente i quattro "invitati" poterono vedersi in volto: tutti loro avevano seguito il medesimo bambino ma solamente in quel momento potevano vedersi e capire di non essere soli in quel delirante viaggio.
    Non ci sarebbe stato però modo per interagire, al momento, perché quello che Gray aveva riconosciuto come un Usagi li invitò a sedersi.

    A breve il mio maestro sarà qui.

    Disse con quella voce che già aveva fatto accapponare la pelle in precedenza, una lenta cantilena.

    Prima che lui arrivi, vi ringrazio per avermi seguito senza muovere dubbi.
    In questo momento siete ovviamente all'interno di un sogno ma i vostri corpi astrali possono grazie al mio potere essere toccati proprio come i vostri corpi fisici.
    Siete a Marijoa, terra dei Draghi Celesti, dei Nobili Mondiali, dei Cinque e del mio maestro.


    Avrebbe detto soffermandosi particolarmente sui "Cinque" e sul "maestro" prima di riprendere a parlare, tutti loro avevano sentito parlare della terra sacra ma le loro notizie erano sommarie e basate su credenze popolari.

    E' stato lui a volervi incontrare, ovviamente non vi sarà torto nemmeno un capello, nonostante possiate essere nel vostro caso.

    Ed indicò Viego e Gray.

    Avversi al nostro governo.
    Concedetemi qualche minuto, potete parlare di ciò che volete ma non muovetevi.


    L'Usagi sparì dietro ad una porta dallo stipite in oro e lasciò i quattro presenti in un imbarazzante silenzio...
     
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    Aperta la porta, la scena che si trova davanti è senz'ombra di dubbio mozzafiato. Le mura sono in marmo, coperte da una moltitudine di candelabri che illuminano la stanza. Il pavimento è di una pietra dal colore così intenso da dare l'impressione di camminare sulle acque degli oceani che coprono il mondo. Posate su quest'incredibile pavimentazione vi sono cinque poltrone dall'aspetto raffinato, ben lavorate ed estremamente sfarzose. Il numero di poltrone lo portano a guardarsi attorno, e vedere che non è solo. Con lui, oltre al suo giovane accompagnatore, ci sono tre persone, due umani ed un mezzo gigante. Tutti sembrano tanto spaesati quanto lui, almeno a prima vista, e ciò lo rincuora.
    La voce del bambino ancora una volta gli fa nascere un brivido lungo la schiena, dopo averli invitati a sedersi. Kaito prende posto su la prima poltrona che trova e ascolta ciò che l'oratore ha da dire.
    Parla di un maestro, ma non rivela di chi si tratti. La cosa è a dir poco preoccupante, a dire il vero. Soprattutto perché a quanto pare si trovano lì come "Presenze astrali", solo un'estensione della loro coscienza resa materiale da un qualche strano potere del bambino. O del gatto, per quello che può saperne il povero sergente.
    Sentendo di essere nella terra sacra, Marijoa, Kaito non può che pensare che si trovino tutti in una situazione disperatamente compessa. Non sa molto, se non che questa è la sede centrale del governo, proprio come ha detto il bambino, qui si trovano le più importanti figure sulla faccia della terra. Sicuramente è raro per qualcuno di non connesso ai nobili poter mettere piede in questo posto, ed ancora di più lo è per così tante persone contemporaneamente. Com'è possibile? Cosa sta succedendo?
    Il ragazzino esce da una porta dorata ed abbandona i quattro ospiti, invitandoli a non muoversi, o intimandogli di non farlo. Per poco tempo c'è un silenzio tombale nella stanza, ma Kaito non può assolutamente trattenersi.
    Se voi due siete avversi al governo, cosa ci facciamo qua tutti insieme?
    Kaito si rivolge ai due che sono stati indicati, riconoscendo il volto di Viego dai manifesti delle taglie. Un rivoluzionario a Marijoa è una visione a dir poco incredibile.
    Ad ogni modo, io sono Kaito Sato, sergente della marina. Visto che siamo tutti ospiti del maestro, tanto vale fare un minimo di conoscenza.
    Il ragazzo sbuffa, visibilmente non a proprio agio nella situazione. Anche se hanno ricevuto la promessa che nulla gli accadrà, non sa quanto possa essere vero. Perché convocarli così? È normale per chi vive nella terra sacra strappare al proprio sonno qualcuno per potergli parlare in questo modo?
    L'unica nota positiva è che la stanza e le poltrone fanno pensare che vengano considerati ospiti e non prigionieri, almeno per il momento.
     
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    EVENTO - MOON LANDING


    Narrato - Parlato - Pensato - Bambino - Kaito



    La vista al lato opposto della porta era completamente diversa, la lunga ed infinita distesa bianca, ora era diventata una grandissima stanza dove centinaia di candelabri delle più disparate dimensioni, erano attaccati alle mura di marmo, altri invece erano sparsi per il grande pavimento blu, della stessa colorazione del mare, ma la cosa più inquietante erano cinque poltrone che erano posizionate al centro della sala. A giudicare dal colore rosso e dalle pregevoli rifinitura, dovevano essere degli arredi molto costosi. E proprio pensando su al numero delle poltrone, Loki notò in quel momento, con la coda degli occhi, che non era da solo, altre tre persone erano in quella stanza con lui.
    C-come è possibile? Pensavo fosse un sogno...
    Ma Loki, ne tantomeno qualcuno degli altri tre, potè dire qualcosa, perchè il bambino prese parola, mentre invitava i quattro a sedersi, Loki anche in questo caso "obbedì", prendendo posto su una delle poltrone, confermando la pregevole fattura, dato che era riuscita a sostenere il suo grosso fisico.
    A breve il mio maestro sarà qui.
    Maestro?
    Prima che lui arrivi, vi ringrazio per avermi seguito senza muovere dubbi.
    In questo momento siete ovviamente all'interno di un sogno ma i vostri corpi astrali possono grazie al mio potere essere toccati proprio come i vostri corpi fisici.
    Siete a Marijoa, terra dei Draghi Celesti, dei Nobili Mondiali, dei Cinque e del mio maestro.

    Marijoa, Loki aveva ovviamente sentito parlare di quel posto, qualcuno tra le fila della marina, diceva che Marijoa era la terra dove si prendevano le decisioni più importanti, che avrebbero poi impattato il mondo, oltre ad essere la casa dei Draghi Celesti.
    Il bambino continuò poi a parlare.
    E' stato lui a volervi incontrare, ovviamente non vi sarà torto nemmeno un capello, nonostante possiate essere nel vostro caso.
    Il ragazzo indicò poi il ragazzo dai capelli cenere e quello dai capelli scuri.
    Avversi al nostro governo.
    Concedetemi qualche minuto, potete parlare di ciò che volete ma non muovetevi.

    Ovviamente quella frase aveva fatto leggermente soprassaltare il neo Sergente, anche uno stupido avrebbe capito che "Avversi al nostro governo" poteva significare solo due cose, Pirati o Rivoluzionari. Ma per il momento non aveva prove concrete, ne il mezzogigante pensava di creare scompiglio, anche perchè in quel momento la cosa più intrigante era conoscere l'identità di questo maestro.
    Nel frattempo il ragazzino era sparito dietro ad una grossa porta dorata, lasciando i quattro in un silenzio imbarazzante. Ci pensò poi il ragazzo dai capelli bianchi, che a guardarlo sembrava avere la stessa età di Loki, a rompere quel silenzio.
    Se voi due siete avversi al governo, cosa ci facciamo qua tutti insieme?
    Domanda legittima, era curioso anche Loki di questa scelta.
    Ad ogni modo, io sono Kaito Sato, sergente della marina. Visto che siamo tutti ospiti del maestro, tanto vale fare un minimo di conoscenza.
    Il Sergente Kaito, sbuffò sonoramente dopo l'introduzione, facendo calare di nuovo il silenzio, silenzio che ruppe di nuvo Loki, continuando le presentazioni.
    Anche io sono un S-sergente della Marina. Il mio nome è Loki Primus
    Il mezzogigante decise di non dare altre informazioni, lasciando quella formale introduzione e restando in silenzio, aspettando che qualcuno altro dei presenti rompesse ancora il silenzio, o che questo maestro facesse la sua entrata in scena.

     
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    Viego
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    [Gneee]
    La porta con la pressione di viego andrebbe ad aprirsi e dinanzi a lui, una stanza, decisamente diversa da quello che era stato lo spettacolo di prima, occhi rivolti verso una moltitudine di candelabri, li presenti, ad illuminare una pavimentazione Blu e delle mura in marmo, poco piu avanti, al centro della stanza, 5 poltrone, con finimenti pregiati e dal colore rosso.

    Una sorta di nebbia parve diradarsi dagli occhi di Viego, forse un illusione che non aveva piu motivo di esserci, la mente mette a fuoco al fianco del bambino, altre figure, sconosciute agli occhi del comandante, mani che rimangono lungo i fianchi, mentre oltre Viego, altre 4 persone apparirebbero da quella nebbia, forse unici ad aver scelto di seguire il ragazzo dalla minuta statura, che rivelerebbe con aria quasi scocciata, ma alquanto maliziosa, che il suo maestro sarà presto li.

    Un accenno d'inchino al piccolo, il quale inizia il suo discorso, rivelando come questo sia solo un sogno, i corpi fisici sono distanti, ma anche qui il potere del piccolo, permette alle loro "proiezioni" di sentire come se fossero realmente li, un potere decisamente pericoloso nelle mani della persona sbagliata, ma su una cosa, il volto di Viego muta, quando la sua posizione viene rivelata: Marijoa.

    La terra santa..

    Non può esimersi dal dire cosa sà, mentre viene assicurato che nessuno farà del male a nessuno, neanche lui ed un altro ragazzo, avversi al governo, quindi la testa di Viego ruota e si posa verso [Gray] osservandolo, ma non riconoscendo in lui nessuna faccia conosciuta, ne una figura dalla taglia esorbitante.

    Le supernove le conosce, ma coloro sotto i 100.000.000 di Berry gli sono estranei, come giusto che sia.

    Mentre il bambino va via, il silenzio cala ed il primo a rompere gli indugi e quell'imbarazzo, è proprio uno dei fedeli al governo.

    La sua prima domanda, lascia Viego un po interdetto, gli occhi si poggiano sulla figura, illuminandosi di un verde stregato e quasi smeraldo, le pupille nere, ora sembrano quasi divenire fessure e da predatore osserva l'altro

    Magari, il suo maestro..

    Voce che appare piu pronunciata, quasi imperiale, i modi regali, come se stesse raccontando una storia ad un piccolo bambino, ma non vuole schernirlo, non gli appartiene, il re oscuro rispetta sempre gli altri, siano essi amici o nemici.

    Vuole vedere quanto siamo forti..

    Un eventualità, un duello uno contro uno, una chiara intenzione di capire chi sia il piu forte tra loro, anche se a conti fatti i suoi nemici potrebbero essere un po svantaggiati

    Mettendoci l'uno contro l'altro, oppure in squadra..

    Sibila l'ultima parola, quasi come se potesse dare alla stessa una forma, una vera e propria consistenza e gettarla li, nel bel mezzo del nulla, tra le cinque sedute, annotando mentalmente il primo ed il secondo nome, ovvero Kaito e loki.

    Alza le sopracciglia

    Viego III..

    Probabilmente il suo nome sarà la rivelazione della serata, o forse no

    Uccisore del Re di Alabasta, del suo secondo genito, di un araldo dell'imperatrice Ozen, di un Chiper Pol Nove, comandante della 627° brigata rivoluzionaria..

    D'istinto vorrebbe muovere il passo, ma permane calmo, le mani vanno dietro la schiena

    ..Traditore della rivoluzione e ricercato per 550.000.000 Berry, con il soprannome di Re Oscuro..

    Guarda in primis Loki, il quale potrà comprendere ora chi ha dinanzi a se, mentre Kaito probabilmente l'avrà gia compreso.
    L'altro pirata? starà a lui decidere se rimanere stupito, oppure fregarsene, di certo non è un argomento facile da trattare, quello di una taglia sulla testa

    Edited by Rhaegar Fourth - 22/9/2023, 07:54
     
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    Il piccolo, ma non per questo giovane, ospite lo invita a varcare l'uscio e il buon Gray non se lo fa ripetere due volte. La curiosità e la voglia di scoprire tutte le meraviglie che il mondo gli offre è tanto forte che supera anche il naturale istinto di conservazione.
    Una volta entrato si accorge d'avere innanzi a sé una sala maestostosa al cui interno ci sono cinque troni. Non impiega molto a capirne il motivo, poiché in questa notte magica non è lì da solo. Altri tre personaggi compaiono sulla scena e come siano arrivati lì è un vero mistero. Il giovane capitano lì scruta per un istante per poi riportare lo sguardo ceruleo sull'Usagi.
    < Ohhh... interessante, davvero molto interessante...>
    Si lascia sfuggire mentre gli occhi si sgranano per la sorpresa o per meglio dire, le sorprese tutte insieme. È stato rapito dal sonno e portato nella Sacra Terra di Marijoa, un luogo normalmente inaccessibile, soprattutto ai pirati, che tuttavia avrebbe sempre voluto vedere.
    Se ne resta in silenzio annuendo alla richiesta del ragazzino, mentre il cervello ormai reso euforico dall'adrenalina lavora alacremente per elaborare tutte le informazioni.
    < Quindi anche questo Maestro dev'essere del Governo...>
    Borbotta rimuginando e storcendo la bocca.
    < Sarete contenti di conoscere il vostro Boss...>
    Commenta in direzione dei Marines lì presenti. Già, giubbe bianche. Fin troppe per i suoi gusti.
    Ormai però è in ballo, quindi tanto vale ballare.
    < Fiuuu... Ne hai combinate di cotte e di crude a quanto pare...>
    Commenta in direzione di Viego.
    < Prendere la tua testa sarebbe una benedizione per la loro carriera >
    Aggiunge sarcastico indicando i due Marines.
    < Ad ogni modo sono il capitano Gray Midnight...>
    Si presenta molto più semplicemente, incrociando le mani dietro al testone, in trepidante attesa per ciò che lo attende.
    < Cosa credete ci sarà dietro quella porta? >
    Domanda un po' a se stesso e un po' ai suoi compagni d'avventura, avvicinandosi di qualche passo verso la porta da cui è sparito l'Usagi. Ha la forte tentazione di dare un'occhiata, ma per il momento si trattiene...
     
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    Ebbero il tempo di scambiare qualche opinione, i quattro, prima che la porta si riaprisse e vi uscisse nuovamente l'Usagi che sorridente gli indicò di seguirli nella sala successiva.

    Una volta pronti per la "partenza", il bambino avrebbe fatto passare tutti loro dinanzi a lui, chiudendo con attenzione la porta e poi superandoli nuovamente per fargli strada in un lungo corridoio ornato da colonne di marmo finemente scolpite.
    Nel silenzio dell'edificio i loro passi risuonavano come una scombinata melodia e su uno dei muri poterono intravedere un affresco raffigurante un uomo avente molteplici mani posto sulla punta di un triangolo di colore nero... all'interno di quest'ultimo vi erano invece cinque individui stilizzati che reggevano delle redini di colore bianco che uscivano fuori dai bordi della figura geometrica.

    Prego.

    Disse il bambino facendoli focalizzare sul luogo dove erano arrivati: il corridoio era infatti terminato lasciando il posto ad un antro dove la luce lunare veniva raccolta da un foro presente sul soffitto e "stagliata" su un trono a forma di punta e di colore rosso che riportava il simbolo del governo mondiale e che aveva dinanzi delle spade infilzate nel suolo: contandole avrebbero potuto vedere come fossero 19.

    Questo è il treno vuoto, simbolo dell'armonia del Governo Mondiale.
    Nessuno può sedervisi poiché il fatto che sia vacante rappresenta la pace e l'uguaglianza di tutti i re del mondo, che non è governato da una singola persona.
    Ad ogni Reverie, i sovrani che vi partecipano devono recitare il giuramento di non farsi despoti bramando il dominio sugli altri, deponendo le armi ai piedi della scalinata che conduce al trono vuoto.


    In quella sala, però, alleggiava una strana aria e tutti loro poterono accorgersi: Viego, nello specifico, poteva percepire un sordo pericolo provenire da tutto ciò che intorno a lui vi fosse, come se la stanza stessa stesse cercando di attaccarlo.

    E lui, invece, è il Maestro

    La stanza fu irrorata da... energia.
    In quella sala non vi erano dei novellini, Viego III aveva affrontato un Re guerriero e lo aveva ucciso, aveva incontrato sul suo cammino tanti formidabili nemici e solamente uno si era avvicinato alla sensazione che stava vivendo, il flottaro D. Vereor, eppure anche in quel caso la sensazione era stata inferiore: il suo intero corpo stava gridando di andare via, i suoi occhi erano spalancati ed il suo cuore batteva all'impazzata.
    Inutile dire che fosse il più lucido tra i presenti: i rimanenti individui riuscirono a rimanere sui loro piedi grazie ad un incredibile sforzo di volontà ma la loro testa era pesantissima e le loro membra erano doloranti... Loki aveva incontrato pochi giorni prima addirittura il Grand'Ammiraglio ma non era stato nemmeno vicinamente in quella situazione.

    Grazie per essere venuti.

    Dal retro del trono, una voce angelica, un uomo dal corpo e dai lineamenti totalmente neri, capelli bianchi che si tenevano nell'aria come se la forza di gravità non esistesse affatto, due occhi bianchi e luminosi che spiccavano al centro della sua faccia priva di connotazioni.
    Il suo intero corpo, irregolarmente, sembrava scoppiettare di energia colorata.

    1jdtmRw



    Capirono subito, i presenti, che quell'essere non era un umano, non era un Usagi, non era un lunariano, non era un uomo pesce, non era nulla di umanamente concepibile: era pura energia dotata di cognizione, un mostro la cui intera vita era stata vissuta nelle retrovie del Governo Mondiale.

    Chiedo scusa per avervi rapito durante il sonno ma desideravo parlare con voi, grazie.

    L'Usagi che li aveva accompagnati sin lì fece un inchino e lasciò la sala mentre l'uomo si poneva dinanzi al trono e li guardava.

    Viego III, comandante rivoluzionario e regicida... Kage Kage.
    Kaito Sato Ope Ope e Loki Primus della Marina.
    Gray Midnight, Zoan del falco, il capitano.


    La figura si sedette sul trono lasciandoli a bocca aperta ma non sembrò dare troppo peso alla situazione, ritornando a parlare.

    Vi starete chiedendo cosa vi abbia portato qui.
    Per quale motivo parlare con una figura della quale nessuno sa niente... bé, diciamo pure che gli alti ranghi di qualsiasi fazione mi conoscono: un flottaro, due degli imperatori, il leader rivoluzionario, il capo CP, il grand'ammiraglio ed anche un ammiraglio...
    Se doveste tentare di riportare la notizia, zack.


    Scoccò le mani ed il rumore risuonò nell'aria: non era giocoso, non era divertito o visibilmente interessato, la sua aria ed il suo tono erano regolari e seri.

    Avete mai conosciuto qualcuno che portasse la D. nel proprio nome?

    Rimase in silenzio attendendo la risposta, mentre le loro gole asciutte si preparavano con difficoltà ad emettere suoni.
     
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    Anche gli altri si presentano ed i timori di Kaito si concretizzano. Con lui c'è un suo parigrado della marina, e fin qui tutto bene. Gli altri due però sono un capitano pirata, cosa che lo preoccupa ma comunque pensa di poter gestire, ed un rivoluzionario. Questo non sarebbe affatto un problema, se non si trattasse proprio di quello che gli sembrava aver visto sui manifesti. E lui stesso non si risparmia di elencare le nefandezze che ha commesso mentre si presenta. Decisamente un tipo pericoloso e minaccioso, con cui dovrebbero avere a che fare persone più capaci di due sergenti della marina. Certo, a quanto dice non sembra ci siano molte persone capaci di affrontarlo davvero, ma magari troverà prima o poi un degno avversario anche in Kaito. Tra un po', però.
    Non credo che siamo qui per combattere. Non avrebbe senso farci arrivare fino alla terra sacra per commettere una barbarie.
    Effettivamente, uno scontro in quel luogo sarebbe decisamente inaccettabile. E soprattutto, Kaito non ha nessuna intenzione di morire oggi alle mani di un comandante rivoluzionario, o anarchico che sia. Il pirata invece sembra meno serio di Viego, ma comunque non per questo è un motivo per abbassare la guardia. Nome e volto non gli dicono nulla, ma potrebbe semplicemente non ricordare il suo manifesto.
    Kaito rimane in silenzio fino al ritorno del bambino, che li invita ad attraversare la porta.
    Il corridoio in cui camminano è sicuramente meraviglioso, ma le decorazioni che si possono vedere sui muri sono decisamente inquietanti, ma dopotutto è difficile definire l'intera situazione con una parola diversa da inquietante.
    Quando giungono nella sala in fondo al corridoio. Lì un trono, simbolo dell'armonia tra le nazioni del governo mondiale, viene illuminato da un raggio di luce e diciannove spade giaggiono lì di fronte. L'aria nella stanza è opprimente, e quando il loro accompagnatore annuncia l'arrivo del maestro, Kaito a stento rimane in piedi. La testa inizia a pulsare, i muscoli bruciano come se fossero stati colpiti con forza ed utilizzati senza sosta per giorni, lo stomaco quasi gli si rivolta. Il cuore gli batte come se dovesse uscire dal petto, quando sente la voce di questo fantomatico maestro e finalmente lo vede. Sembra un essere di pura energia, magnifico ma terrificante. Istintivamente Kaito cerca di rivolgere il saluto militare a quella figura. Se può mettere piede in questa stanza e permettere a gente come loro di fare lo stesso, deve essere una figura di enorme rilievo per il governo. Nonostante il dolore, in qualche modo riesce ad alzare il braccio e rivolgergli quel segno di rispetto.
    Quell'essere chiama tutti per nome, dichiarando anche quali frutti del diavolo hanno ingerito tre dei quattro presenti. Poi quel misterioso essere si siede sul trono. Quello stesso trono che dovrebbe sempre rimanere vuoto. Lo stesso trono che poco prima era descritto come simbolo dall'allievo dello strano maestro.
    Poi inizia ad enumerare le poche persone al corrente della sua esistenza, e i nomi sono decisamente altisonanti. Adesso quattro figure si aggiungono a quella lista. Ma solo uno ha qualche diritto di esserci, almeno a quanto potrebbe dire Kaito.
    Rimane comunque il mistero di come due pericolosi pirati ed il nemico numero uno del governo possano averlo incontrato, ma probabilmente non sapranno mai quale sia la risposta.
    La domanda è quasi incomprensibile per il sergente, ed anche rispondere sempre impossibile, ma deve provarci. Deve portare rispetto a qualcuno che evidentemente è così in alto nei ranghi, no?
    No
    Riesce a far uscire solo una parola, con la voce tremante ma non spezzata. Una indiscutibile vittoria, giusto?
     
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    Narrato - Parlato - Pensato - Bambino - Maestro



    I restanti due si presentarono, in una maniera più aggressiva di quella che avevano fatto i due Sergenti. Il ragazzo dai capelli argenteii dichiarò senza mezzi termini tuttò ciò che aveva fatto ovviamente opere non certo di beneficenza, essendo uno della rivoluzione, in quel momento Loki si meravigliò di come non avesse mai sentito parlare di Viego, forse ai tempi non era ancora diventato un marine e la notizia non gli era arrivata. L'altro ragazzo dai capelli grigi scuro, invece, si era rivelato molto più giocherellone, bighellonando e curiosando in giro per quella stanza, dando comunque l'impressione di essere molto pericoloso. Non ci fu comunque tempo per battibecchi o altro, per il momento a Loki non interessava provocare scontri, che forse sarebbero stati difficili per lui, dato che in quella stanza, a primo occhio, sembrava essere quello con meno esperienza. Ma non ci fu tempo sopratutto perchè il bambino era ritoranto nella sala delle poltrone, e con evidenti gesti, aveva invitato i quattro a seguirlo nella porta in cui era sparito in precedenza. La camminata dei cinque "sognanti" fù però silenziosa, e nel lungo corridoio che stavano percorrendo, Loki potè notare come su uno degli muri si trovasse uno strano affresco, in qualche maniera simile a quelli della porta d'ingresso aperta in precedenza. L'affresco raffigurava un uomo con molteplici mani posto sulla punta di un triangolo di colore nero. All'interno del triangolo nero vi erano invece cinque individui stilizzati che reggevano delle redini di colore bianco che strabordavano dalla figura geometrica.
    Questi simboli sono proprio strani...mi chiedo quale immaginario debbano raccontare, o se sono in qualche modo legati al nostro mondo...
    Prego.
    La voce del bambino spezzò i pensieri del mezzogigante, dato che i quattro avevano terminato di percorrere nel lungo corridoio ed erano arrivati nell'antro di una nuova sala, dove la luce lunare veniva sbucava da un foro sul soffitto e forse per caso, o per volontà, andava ad illuminare un trono a forma di punta e di colore rosso che riportava il simbolo del governo mondiale. Dinanzi al trono c'erano delle spade infilzate nel suolo che con una veloce contata, Loki ne contò 19. Il bambino poi riprese parola, sembrando quasi una guida turistica.
    Questo è il treno vuoto, simbolo dell'armonia del Governo Mondiale.
    Nessuno può sedervisi poiché il fatto che sia vacante rappresenta la pace e l'uguaglianza di tutti i re del mondo, che non è governato da una singola persona.
    Ad ogni Reverie, i sovrani che vi partecipano devono recitare il giuramento di non farsi despoti bramando il dominio sugli altri, deponendo le armi ai piedi della scalinata che conduce al trono vuoto.

    Loki aveva sentito parlare del Reverie, anche se in maniera quasi epica, ma non si era mai immaginato che ci fossero così tante "regole" che i regnanti dei paesi dovessero seguire, aveva però in qualche modo senso.
    Ad un tratto però l'aria nella stanza iniziò a cambiare, e il bambino riprese di nuovo parola.
    E lui, invece, è il Maestro
    Al finire di quelle parole, la stanza venne completamente coperta da semplice energia, nessun tipo specifico, semplice energia, mista a paura, irriequitidine, pesantezza ed altre negative emozioni, che impattarono completamente il mezzogigante, che per un attimo, pur essendo completamente fermo sul posto, senti sbandare, e quasi perdere l'equilibrio, l'unica maniera in cui Loki poteva spiegare come si sentiva era quella di un paragone, come quando qualche giorno prima aveva incontrato il Grande Ammiraglio, solo che quelle emozioni e paure, erano moltiplicate per mille.
    Dal retro del trono, poi, una voce angelica si innalzò ed una figura, un uomo dal corpo e dai lineamenti totalmente neri, dei capelli bianchi che si tenevano nell'aria come se la forza di gravità non facesse parte di questo mondo, e due occhi bianchi e luminosi che spiccavano al centro della sua faccia, o almeno, quello che Loki poteva definire faccia, dato che non c'erano punti di riferimento. La voce comunque non matchava affatto la figura dell'uomo.
    Grazie per essere venuti.
    Ovviamente qualsiasi cosa fosse quella non era un "Uomo", ne tanto meno un uomo pesce, o un gigante o chissa quale altra razza. era semplicemente qualcosa di incomprensibile per i presenti.
    Chiedo scusa per avervi rapito durante il sonno ma desideravo parlare con voi, grazie.
    Il bambino che aveva accompagnato i quattro, fece un inchino e uscì dalla stanza, mentre nel frattempo Loki cercava di darsi una calmata, cercando di respirare piano e ritmico, in modo da ristabilire il suo respiro.
    Viego III, comandante rivoluzionario e regicida... Kage Kage.
    Kaito Sato Ope Ope e Loki Primus della Marina.
    Gray Midnight, Zoan del falco, il capitano.

    La persona, poi si sedette sul trono, lasciando tutti in una espressione confusa.
    Vi starete chiedendo cosa vi abbia portato qui.
    Per quale motivo parlare con una figura della quale nessuno sa niente... bé, diciamo pure che gli alti ranghi di qualsiasi fazione mi conoscono: un flottaro, due degli imperatori, il leader rivoluzionario, il capo CP, il grand'ammiraglio ed anche un ammiraglio...
    Se doveste tentare di riportare la notizia, zack.

    Era chiaro che in qualche modo tutte le figuri più importanti a livello mondiale, conoscessero quell'essere. Chi diavoloo era? Comunque Loki aveva capito che mai com prima, quell'ultima minaccia, suonava più vera che mai.
    Avete mai conosciuto qualcuno che portasse la D. nel proprio nome?
    Il primo a rispondere fu il Sergente Kaito, poi Loki, attingendo a tutte le forze che poteva, emise un soffocatissimo.
    No
    Mentre ancora tentava di ristabilire il suo respiro, aspettando nel frattempo che gli altri rispondessero.

     
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    Erano ormai passati pochi attimi e se pur Viego avesse intenzione di palesare la sua pericolosità, non ci fù il tempo necessario, poichè dinanzi a se il bambino fece la sua apparizione, portandoli all'interno di quella che era una prima zona, che in silenzio venne attraversata dai cinque, quasi una processione di tipo religioso la loro, mentre vari fregi apparivano e si facevano chiari agli occhi di Viego, purtroppo privo di tempo, per poter completamente saggiare l'antichità di tale zona, ma la figura con tante mani e 5 figure che sorreggevano redini? beh, anche se non libero di analizzarlo, potè farsi un idea dell'analogia che riguardava le fazioni ed il muoversi in un equilibrio sociopolitico probabilmente precario.

    Dopo l'arazzo, un enorme trono, in una stanza illuminata solo dalla luna,varie spade lo compongono e la spiegazione giunge dal ragazzino, poichè esso è il trono dei vari regnanti, che giungono al suo cospetto, promettendo la pace ed il non voler soppiantare nessuno dei propri pari reggenti, qualcosa che l'umana memoria probabilmente ha dimenticato, poichè ogni uomo è mosso da un insaziabile voglia di uccidere e sopprimere l'altro, egli stesso si è definito Re ed ha dovuto ucciderne un altro, per non rischiare la vita.

    ..Una nobile promessa, che non credo possa sempre trovare riscontro..

    E manco a terminare tali parole, una figura dall'eterea forma ed altrettanto celestiale voce, fece la sua apparizione, forse nascosta da sempre dinanzi a loro, dalle ombre che la luna non rende vane, ma ammantata da una luce che solo gli astri possono rivaleggiare, ma in quelle forme nessuna razza dei mari sembra trovare riscontro.

    L'ombra da un lato, la luce dall'altro, mentre il ragazzo va a congedarsi e lascia i 4 in quello che è la chiacchierata piu inquietante che l'oscuro re potrebbe mai intrattenere ed ascoltare, mentre il cuore salta un battito, poi due, il corpo [Wooooo!] percepisce quella che è stata già in passato un ondata di pura ambizione, se cosi possiamo definirla, un essere privo di sostanza, ha però una chiara volontà di far inchinare chi è dinanzi a loro, solo lui sembra non vacillare, poichè intorno il trio per un attimo sembra sbandare.

    ..Haki del Re..

    Sentenzia, se pur lo dica con una flemma che tradisce una sorta di ansia e paura, se mai dovesse scontrarsi con costui, probabilmente non esisterebbe Yokai o frutto Kage Kage che tenga, dovrebbe sfruttare tutto se stesso per poter impensierire costui e privarlo forse di poche energie, mentre lui sarebbe esanime dopo pochi secondi.

    Scuote il capo, mentre il regnante etereo va a sedersi, elencando coloro che sono dinanzi a lui, rivelando come conosca le loro capacità e maledizioni, con lui che ha ingerito un paramisha, cosi come Kaito ed infine l'altro che ha mangiato uno Zoan, tre frutti che però hanno un proprietario, se pur l'Ope Ope un tempo appartenesse a qualcun'altro.

    Marine o meno non se lo ricorda, ma sarà in quel momento che colui che hanno dinanzi, farebbe una velata minaccia, poichè a parlare di ciò che avrebbero sentito qui, ne avrebbero pagato con la vita, non che Viego fosse realmente preoccupato per se, ma di certo per chi lo attorniava si, sopratutto ora che Baron non possedeva altro che le capacità dell'hasshoken, un sogno il suo, quando il suo braccio destro aveva ingerito il frutto Hishin Hishin, qualcosa che in realtà non era mai accaduto.

    La domanda giunse, gli occhi di Viego, per un attimo, andrebbero ad accendersi e spegnersi, il verde smeraldo sembra quasi venir meno, ricordi nella sua mente e poi

    Si, ho incontrato un possessore della D.

    Specifica con tono certo all'altro, socchiudendo gli occhi

    Il flottato dei Sette, Nox D. Vereor..

    Prosegue, gli occhi che vanno sui presenti e poi su colui che sta seduto sul trono, non c'è bisogno di dare troppo fiato, l'idea che costui sia qui per il motivo di dare informazioni, è forse la cosa peggiore che potrebbe aspettarsi, un sogno premonitore, ma per uno come lui, tutt'altro che utile alla sua causa.
     
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    A quanto pare non c'è bisogno di attendere molto poiché il piccolo Usagi fa ritorno velocemente dalla porta oltre cui era sparito e li invita ad entrare.
    Il giovane Gray sorride incuriosito, varcando la soglia dorata e cammina in quello che pare essere un maestoso corridoio ornato ai lati da colonne marmoree.
    La situazione, per quanto paradossale, stimola la curiosità del pirata che mai nella vita si sarebbe aspettato di finire in un luogo del genere. Un'occasione più unica che rara, ma a quale prezzo? Di certo prima o poi questi quattro prescelti, o sempliciotti fortunati, dovranno pagare lo scotto per ciò che stanno vedendo e ascoltando. E quando arriverà il momento ognuno di loro dovrà fare i conti con sé stesso. Di questo ne è conscio il giovane, che tuttavia ha accettato da molto tempo questo azzardo. Da quando ha deciso di prendere il mare sotto un vessillo pirata sa che dovrà prima o poi pagarne le conseguenze.
    Nonostante tutte queste considerazioni non è alquanto turbato, ma procede baldanzoso, con le mani intrecciate dietro al capo. Infine, giunti al termine del lungo camminamento, ciò che si palesa innanzi ai loro occhi è qualcosa di inimmaginabile: il trono vuoto.
    Il simbolo di Giustizia del Governo Mondiale. Il feticcio a cui tutti i regnanti del mondo devono giurare fedeltà assoluta e su cui nessuno può nemmeno sognare di sedersi.
    < Ohhhh... Quindi è questo il famoso trono...>
    Borbotta incuriosito sgranando gli occhi, mentre l'Usagi conclude la spiegazione e introduce il vero Marionettista che ha architettato tutta la serata: il Maestro.
    Effettivamente questo personaggio merita il nome che porta. Compare quasi magicamente e la sua sola presenza mozza il fiato nel petto del giovane Midnight. Le braccia ricadono inerti lungo i fianchi e quell'aria quasi strafottente scompare come neve al sole. Se le ginocchia non si piegano è solo perché l'intero corpo sembra essersi cristallizzato.
    Lui che nemmeno davanti ai figli di un Imperatore ha avuto la minima esitazione in questo momento resiste a fatica a quello che sembra essere un'Ambizione sovrumana.
    Gli ci vogliono un paio di secondi per ricordarsi di respirare e un' altra manciata per recuperare pienamente il controllo di sé. Lo ascolta, comprendendo che Lui conosce loro quattro molto meglio di quanto potessero immaginare.
    Scuote il capo espirando e cercando di ragionare con calma. Queste sono rivelazioni che potrebbero minare le basi dell'intero sistema mondiale, eppure sa anche che parlarne significa la fine. A lui tutto questo importa relativamente, poiché ha votato la sua vita alla libertà assoluta e quindi ha rigettato tutte le fandonie proprinate dal Governo, ma cosa penseranno i paladini della giustizia in giubba bianca qui presenti?
    Per ora non gli è dato saperlo.
    < Non ancora...>
    Una risposta chiara e semplice. Non sa come potrà finire questa serata, ma, per quanto terribile, non vorrebbe essere in nessun altro posto al mondo...
     
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