Dopo svariati minuti iniziai a vedere da lontano quella che sembrava una parvenza di civiltà, di gran lunga differente da quel che avevo sempre vissuto, poche volte vi avventurai in quelle zone e sapevo più o meno che tipo di persone mi sarei potuto trovare, come avevo visto anche in passato i controlli erano sempre presenti e per non dare troppo nell'occhio spensi la fiamma sulla schiena, osservai un po' e mi dispiacqui per quella gente che anche se malmenati cercavano un po' di felicità all'interno di quella zona, se fossero stati più furbi avrebbero trovato un altro modo. Decisi di guardare qualche secondo e tenendo un passo leggero mi allomtanai dalla zona. Mi guardavo intorno sperando che nessuno mi posasse gli occhi addosso e mi avviai verso il luogo indicato dalla grande rana, arrivato sul punto dopo una breve camminata mi accorsi di un piccolo edificio deve essere quello mi guardai nuovamente intorno, la prudenza in terra nemica non doveva mai mancare, a passo lento mi recai davanti alla porta dell'edificio, schiarii la voce e girando la mano assestai un colpo di nocche Buongiorno signor marine, è all'interno?
Rimasi per qualche minuto a fissare la porta, avevo un senso di agitazione tipica di chi non sa cosa gli aspetta nonostante il piano fosse solo all'inizio, sembrò non esserci nessuno e l'agitazione stava via via per calmarsi quando davanti a me la porta si aprì, uscì l'uomo indicato dalla rana. Signor... La sua voce coprì la mia, fu sgarbato e frettoloso non dandomi nemmeno la possibilità di parlare o di spiegare e ritornò nuovamente all'interno Si il cibo... mi dissi sottovoce mentee guardavo in basso, non sapevo se ridere e andarmene o provarci ancora, la cosa sarebbe sembrata quasi comica se non avesse avuto quell'aspetto rude e quella cicatrice, rialzai lo sguardo, bussai nuovamente alla porta più forte di come avevo fatto prima e con un tono di voce alto e chiaro parlai Signore non sono qui per il cibo, ho già mangiato, ho bisogno solo di parlarle ed è una cosa seria e urgente decisi dunque di dare un'avvisaglia all'uomo, magari usando certe parole avrei potuto attirare la sua attenzione facendomi accomodare all'interno
Non riuscivo a credere ai miei occhi, mi ritrovai faccia a faccia con la bocca di un fucile ed un uono armato, la cosa non mi piacque ma in pochi secondi ebbi il timore di avere a che fare con un pazzo. Non ero li per creare casino all'uomo, lui sarebbe stato il deterrente per la mia riuscita, forse ora potevo capire l'uomo rana, un uomo risoluto poteva essere un vero fastidio. Alzai le mani mentre sul mio volto si dipinse la tranquillità, dovevo mantenere il sangue freddo Non è di me che si deve preoccupare e nemmeno per il sonno. Tutta questa rabbia è inutile abbassai le mani portandole sui fianchi Se non mi sta a sentire il sonno potrebbe essere l'ultimo dei suoi problemi, non sia testardo e mi faccia entrare. Mi slacciai lentamente la spada dal fianco, strinsi l'elsa con ambedue le mani e decisi di porgerla al mio interlocutore Se non si fida prenda pure ma debbo parlarle.
Afferrò la mia spada e con un gesto la lanciò all'interno, la cosa non mi piacque per nulla, anzi mi innervosì ma non potevo fare mosse false, questo tizio sembrava abbastanza problematico e reagire in questo modo mi fece pensare che fosse aveva qualche problema in testa o cose del genere. Lo guardai con un finto sorriso, avrei solo voluto tirargli un pugno nei denti ma il piano era più importante, abbassai le mani e fingendo tranquillità iniziai a parlargli Penso che tu debba mantenere la calma, con questa rabbia darai modo ai tuoi nemici di sopraffarti. inizialmente ci girai intorno, incrociali le braccia e tirai dentro un po' d'aria in poche parole qualcuno vuole farti fuori, asserisce che sei problematico e volevano che fossi io il mandate avrebbe potuto farlo innervosire questa ultima frase ma meglio essere chiaro sin da subito Colui che mi ha mandato non mi piace per niente, uccidere una persona senza valido motivo non mi piace, sono qui per avvisarti e collaborare. E se vuoi ho anche già un piano
Sospettoso e incazzato non abbassava la guardia, sembrava di parlare con un pezzo di legno che non riesce a ragionare Si mi ha mandato la rana, tu dovresti essere il mio obbiettivo per entrare nelle sue grazie misi le mani nelle tasche in segno di buona fede adagiandole al loro interno ma a me non interessa fare il suo gioco, il mio unico intersse è il suo denaro mi girai con il volto verso quella cittadina discarica vedi io come la rana provengo da quell'immondezaio di posto, le persone li hanno bisogno di qualche aiuto e gente come la rana non fa altro che alimentare la criminalità e lo squallore del posto mi girai nuovamente verso l'uomo e la cosa non mi piace per nulla, da quel che so ha accumulato denaro che potrebbe andare a beneficio mio, senza nascondermi, e della comunità. Se venisse arrestato assieme alla banda io potrei usufruire del denaro e chi lo arresta ne potrebbe guadagnare fama e onore feci spallucce tutto qui, ma per questo c'è un piano che possiamo attuare, che ne dici?
Non capivo il motivo di cotanta ira ma sicuramente non sembrava uno a posto col cervello, irragionevole e nervoso non capì che tipologie di persone arruolavano nella marina, lo guardai abbastanza male dopo aver reagito in quel modo, sbuffando come chi non ha altra scelta, afferrai la spada e la riposi al mio fianco agganciandola accuratamente, la cosa non mi andò giù, non tanto per il piano ma semplicemente per i suoi brutti modi, non sopportavo tali comportamenti. Non avendo accettato però capì che oramai l'uomo conosceva il piano della rana e che se avessi aspettato probabilmente le cose si sarebbero evolute in un certo modo pur non avendo la garanzia. Decisi di desistere dal convincerlo Hai la testa dura ma va bene così. lo fissai con sguardo serio, purtroppo doveva morire, voltai le spalle all'uomo spostando l'aria con le mie ali, poggiai le mani nelle tasche dei pantaloni e mi allontanai da quel luogo Appena calerà il buio dovrò attaccarlo, meglio se mi matengo a distanza mi spostai a 100 metri piazzandomi dietro un incrocio e con le mani nelle tasche e schiena al muro rimasi in zona
I miei occhi seguivano quell'uomo tanto cocciuto e arrogante, non avrei voluto agire in quel modo ma il fato mi era avverso, impugnai la mia spada stringendola saldamente con le dita, la sua figura si trovava di spalle Non avrei voluto ma quell'uomo è stato cocciuto e non posso farmi scoprire. non mossi alcun passo ma mi limitai ad un battito di ali inclinando petto e spalle nella sua direzione, estrassi la spada indirizzandone la punta verso la sua colonna vertebrale, così feci forza nelle ali nere piumate e con un battito spostai l'aria dandomi la propulsione necessaria per colpirlo da dietro, mi mossi senza emettere un suono sperando di trapassarlo da parte a parte senza prolungare la sua agonia, la lama si mossa rettilinea pronta a colpire, anche se una nota di dispiacere mi attanagliava...