La sconfitta dell'anima

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    Rotta Maggiore - Vicinanze di Long Ring Long Land

    Nella notte il mare era mosso e tempestoso ma l'imbarcazione dei Silver Eclipse Pirates avanzava: avevano subito una sconfitta per mano di potenti pirati e la rabbia coceva forte, nuovamente.
    Pendragon era chiuso nella sua cabina e strane urla provenivano dall'interno mentre i suoi, all'esterno, osservavano l'orizzonte... Takeda Shingen lo spadaccino, Yvonne Aznavour la navigatrice, Amon il lunariano, Haru la Oni, Omega il Cyborg e Leyna l'umana modificata.

    All'improvviso, segno premonitore, una colonna di luce si sarebbe formata nel cielo e rapidamente si sarebbe schiantata sul ponte dell'imbarcazione creando un profondo buco su quest'ultimo e generando un'ondata di fumo che occultò la presenza di eventuali individui...

    Amon, il lunariano possessore del frutto Phoenix Phoenix, si sarebbe affrettato verso il luogo dello schianto ed una mano, piccola ma salda, lo avrebbe afferrato per il collo e schiantato al suolo prima che potesse reagire rivelando una potenza straordinaria.

    Buonasera, cercavo il capitano.

    La lama della Katana di Takeda e la mazza Kanabo di Haru sarebbero state scagliate verso il collo del misterioso assalitore ma respinte da un'ambizione più forte, senza il benché minimo movimento mentre i due pirati dei Silver Eclipse rimanevano scioccati dalla potenza avversaria.

    Proiettili sparati dalla cecchina Leyla avrebbero sortito lo stesso inutile effetto ed infine, grazie alla folata di vento generatasi avrebbe rivelato la fisionomia di colui che era giunto sino alla loro nave.

    Capelli neri e bianchi, occhi dorati ed occhiali sul capo, il flottaro Nox D. Vereor era giunto sino all'imbarcazione dei Silver Eclipse Pirates con un obiettivo ben preciso nella mente.

    Non mi servite voi... il Phoenix Phoenix è un frutto del diavolo raro ed importante ma non ne ho la necessità.
    E' del nipote di Pendragon che ho interesse.


    La sua mano destra, rimasta libera, si schiantò sul volto di Amon e gli fracassò il cranio come se fosse burro... le fiamme della fenice incominciarono a curare la ferita ma la mano del flottaro ricadde nuovamente, nuovamente, nuovamente lasciando il medico della ciurma privo di vita ed irriconoscibile ed impedendo all'immortale di riformarsi.

    INDRA!

    La porta della cabina del capitano esplose con fragore rivelando il corpo segnato di Edward Pendragon: capelli biondi, occhi verdi ma marcati da profonde borse e denti stretti ed un fulmine colpì in pieno Nox D. Vereor lasciandolo però incolume.

    Il nipote del grande Arthur D. Pendragon, tuo nonno non sarebbe per nulla contento di te.

    Scattò rapido il flottaro e prima che la pioggia toccasse il ponte della nave le sue mani si cinsero sul collo di Edward e lo sbatterono contro il muro con una sonora esplosione.
    Il biondo possessore del frutto liberò i suoi Special Homies ed una palla di fuoco vorticò verso il flottaro, un fulmine animato scattò allo stesso tempo e così un soffio di ghiaccio ma nulla servì: gli elementi stessi sembravano aver paura del pirata e lo lasciavano incolume.

    La differenza tra il flottaro ed il giovane pirata era quella che passava tra un drago ed una formica, la sua mano si strinse ancora maggiormente sul collo di Pendragon mentre la rimanente mano scattava e perforava lo stomaco del pirata tra lo sgomento dei suoi che osservarono disperati.

    Yvonne, la navigatrice, tentò di colpirlo con il suo clima tact ma questo esplose prima ancora di impattare sul suo corpo ed una piccola emanazione di ambizione del re lasciò a terra priva di sensi la ragazza mentre la mano sinistra del pirata rimaneva nello stomaco di Pendragon.

    Takeda, volto segnato dal disgusto, avrebbe tentato di colpirlo nuovamente con una delle sue tecniche ma non sarebbe riuscito a colpirlo in quanto una ragazza sarebbe fuoriuscita a sua volta dal fumo ed avrebbe intercettato la lama con una katana dalla lama nera che avrebbe a contatto spezzato la lama ed avrebbe permesso alla ragazza, capelli neri e corpo totalmente tatuato di mirare alla sua gola con la punta dell'arma trapassandola e lasciando l'originario di Wano a rantolare nel suo stesso sangue.

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    Spadaccino dalle infime capacità.

    Rinfoderò la sua arma mentre colui che seguiva continuava a tenere Edward Pendragon, Leyna si mosse verso il nemico del suo capitano mentre lacrime calde scendevano dal suo viso ma la spadaccina fu più rapida e corse verso di lei: la lama partì diretta al suo petto ma un clangore metallico gli si frappose e la lama trapasso invece Omega, il cyborg della ciurma, il cui braccio destro venne separato dal resto del corpo.
    Haru l'Oni si gettò sulla donna ma la sua abilità con la spada era infinitamente superiore a quella della creatura cornuta e così con un fendente diagonale segnò il torace della creatura ancestrale lasciandola morente al suolo.

    Anne, lascia stare i rimanenti.
    Abbiamo già eliminato i pericoli.


    La ragazza si rivelò a sua volta come dotata dell'Haki del re ed addormentò Leyna e Omega lasciando unicamente Edward, sangue che scorreva copioso dal suo naso e la sua bocca, ancora in piedi.

    Finiscimi.



    Nox sorrise ed occhi, giganteschi occhi, si formarono nel cielo oscuro mentre il flottaro osservava colui che era stato Edward Pendragon e la sua intera epidermide diveniva di colore cinereo... i suoi capelli multicolore iniziarono pian piano a schiarirsi e divenire biondi, le sclere dei suoi occhi a divenire nere ed al centro della fronte un terzo occhio gli spuntò verticalmente.

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    Onore a te ed ai tuoi per aver cercato di combattere, Anne è... sotto la mia protezione... una delle spadaccine più forti del mondo.
    Eppure i tuoi hanno provato a fronteggiarla... Ora...


    Gli occhi creatisi nel cielo si fecero man mano più vicini e più vicini...

    Mi prendo il tuo frutto.

    Edward venne investito da luce azzurra che ne occultò totalmente la fisionomia e quando questa si spense il pirata era privo di sensi e nella mano che in precedenza aveva afferrato lo stomaco di Nox D. Vereor vi era un frutto dalla strana forma e dal colore rosastro.

    Hai ottenuto il tuo terzo frutto, possiamo andare adesso? Cosa ne farai di loro?

    Sorrise divertito, Nox D. Vereor, e si portò il frutto alla bocca mangiandolo con foga nonostante possedesse chiaramente i poteri di un altro frutto o, come aveva detto Anne, di altri due frutti.

    Il lunariano e lo spadaccino sono morti.
    L'oni morirà a breve e le due ragazze sono prive di sensi, il Cyborg non è di nostra preoccupazione e lui.


    Indicò con un dito Edward Pendragon.

    Lo portiamo con noi, potrebbe servirci per risvegliare lo spirito di Arthur D. Pendragon.
    Adesso andiamo, mia cara.

     
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